Every falsehood is a mask, and no matter how well the mask is made, with a little attention it is always possible to distinguish it from the face.

“Every falsehood is a mask, and no matter how well the mask is made, with a little attention it is always possible to distinguish it from” di Massimiliano Precisi è un’opera che grida provocazione e inquietudine. La composizione, una danza tra il figurativo e il surreale, pone al centro un gruppo di figure che sembrano incarnare il concetto di maschera e inganno. Lo sfondo rosso intenso evoca una tensione quasi teatrale, un palcoscenico in cui si esibiscono identità distorte e frammentate.

La figura centrale, con i suoi numerosi occhi e arti sovrapposti, rappresenta un’umanità smascherata, mentre i volti laterali, enigmatici e quasi caricaturali, sembrano osservare lo spettatore con un’ironia scomoda. Precisi utilizza la tecnica mista con audacia: pennellate crude, linee marcate e colori saturi si fondono in una narrazione visiva che è al tempo stesso caotica e ipnotica.