Gandhi

“Gandhi” di Massimiliano Precisi è una riflessione feroce sulla vulnerabilità e la tensione intrinseca dell’ideale umano. Il celebre volto del Mahatma, deformato e attraversato da fenditure cromatiche vibranti, emerge su un fondo rosso vivido come se fosse sospeso tra l’icona e la carne viva.

Le mani, isolate e moltiplicate, sembrano lambire e al tempo stesso aggredire, in un rituale ambiguo tra salvezza e distruzione. Il tratto materico e viscerale scolpisce la figura con una brutalità poetica, esponendo la fragilità dietro il mito.

Con un gesto pittorico impetuoso e carico di simbolismo, Precisi decostruisce Gandhi, trasformandolo in archetipo universale della tensione tra spiritualità e violenza, purezza e fallibilità. Gandhi è più di un ritratto: è un'esplorazione cruda dell'essere umano esposto alla potenza delle sue contraddizioni.