Look how beautiful you are

“Look how beautiful you are” di Massimiliano Precisi è un pugno nello stomaco mascherato da complimento. Il titolo apparentemente lusinghiero, scritto con caratteri infantili su un fondo rosa zucchero, è una trappola visiva che contrasta con il volto centrale: una figura grottesca, un miscuglio esplosivo di colori, strati e deformità. I denti digrignati, l’occhio solitario che emerge come un faro e il caos pittorico intorno parlano di vulnerabilità e critica sociale.

Il rosa del fondo non lenisce l’impatto visivo, ma amplifica l’ironia: la bellezza non è più un ideale, ma un’illusione distorta. Precisi utilizza gli acrilici con una gestualità feroce, quasi rabbiosa, che fa emergere ogni pennellata come una provocazione. L’opera è uno specchio deformante che ci chiede: “Chi è il bello? E chi decide cosa è bello?”

Una satira sfrontata sulla vanità e le ipocrisie moderne, in pieno stile Precisi: dissacrante, irresistibile e brutale.