Stai visualizzando 7 di 7 articoli

Stefano Puzzuoli

Legno, memoria, metamorfosi

Stefano Puzzuoli è uno scultore italiano che trasforma frammenti di natura dimenticata in oggetti carichi di poesia e memoria. I suoi vasi in legno, realizzati a partire da tronchi abbattuti, potature o legni destinati al fuoco, sono opere vive: piccoli haiku tridimensionali che parlano di tempo, trasformazione e bellezza imperfetta.

Sculture nate dal bosco

Il suo processo creativo comincia nei boschi della Toscana, dove raccoglie personalmente ogni pezzo, guidato dall’istinto e dall’osservazione. Ogni tronco, segnato da funghi, muschi o insetti, è scelto per la sua storia invisibile. L’artista non impone forme, ma le ascolta emergere: venature, spaccature, tracce organiche diventano protagoniste.

Un’estetica dell’autenticità

I vasi non sono oggetti funzionali, ma contenitori di vissuti. Compatti o fratturati, lisci o solcati da crepe profonde, rivelano una relazione unica tra materia e gesto, interno ed esterno, vita e memoria. Le imperfezioni non vengono cancellate, ma esaltate come segni preziosi del tempo.

Manifesto dell’artista

“Il mio lavoro è ascoltare il legno. Non lo trasformo: gli do voce.”